COME LA NOSTRA PELLE SI PROTEGGE DALL’ERITEMA
Le radiazioni ultraviolette aumentano il numero di melanociti attivi, stimolando di conseguenza la produzione di melanina
Questa sostanza (presente anche nei capelli e in alcune parti dell’occhio) viene sintetizzata dai melanociti a partire da tirosina, triptofano e fenilalanina. Essa è responsabile dell’abbronzatura a breve e a lungo termine. Nel primo caso, osservabile generalmente solo nelle persone con carnagione moderatamente scura, si verifica una fotossidazione della melanina che tende a diventare più scura.
Tale fenomeno si manifesta immediatamente dopo l’esposizione solare e recede nel giro di pochi minuti.
La melanina, se da un lato ci garantisce un colorito più scuro, dall’altro protegge la pelle dagli effetti negativi delle radiazioni solari agendo come un vero e proprio filtro. Tale sostanza è infatti in grado di ostacolare la penetrazione dei raggi ultravioletti negli strati più profondi della cute.
I cheratinociti intervengono invece in un secondo sistema di protezione: l’ispessimento cutaneo. I raggi ultravioletti (in particolar modo i raggi U-V-B) stimolano la proliferazione delle cellule che formano lo strato più esterno della pelle (strato corneo).
Un maggiore spessore cutaneo impedisce ai raggi ultravioletti di penetrare in profondità e danneggiare le cellule.

IL FOTODANNEGGIAMENTO
I meccanismi di difesa appena descritti hanno lo scopo di proteggere la cute dal fotodanneggiamento o danno causato dalla luce (dal greco photos = luce).
In caso di sovraesposizione questi meccanismi possono risultare insufficienti e l’eccesso di radiazioni ultraviolette assorbite causa la comparsa di danni cutanei più o meno gravi.
ERITEMA o ustione solare
Si parla di eritema quando si manifesta un, sia pur minimo, arrossamento cutaneo. L’eritema altro non è che la classica scottatura, responsabile di sintomi come calore, bolle e arrossamento generale.
A seconda della gravità del danno inflitto al DNA, la cellula può anche andare incontro a morte prematura. Ecco perché l’ustione grave è particolarmente dolorosa e si accompagna quasi sempre a vesciche e a vistose spellature (esfoliazione cutanea).
La scottatura si attenua e regredisce gradualmente nel giro di pochi giorni. L’entità dell’eritema, che a sua volta dipende dal fototipo e dalla dose di raggi U-V assorbiti, è proporzionale al tempo di guarigione.
DISCROMIE CUTANEE
La mancanza di un’adeguata protezione cutanea durante l’esposizione solare può causare la comparsa di spiacevoli inestetismi come le discromie o macchie cutanee.
Sebbene in molti casi il sole non è il diretto responsabile, può diventarlo in particolari circostanze. E’ il caso, per esempio, delle lentigo senili, che compaiono solitamente in tarda età adulta a causa di prolungate esposizioni ai raggi ultravioletti solari o artificiali (lampade abbronzanti).
TUMORI DELLA PELLE
Anche la cute può essere colpita da tumori; è il caso, per esempio del carcinoma squamoso e del cancro basocellulare, (spesso definiti “tumori cutanei non melanoma” ) non mortali in quanto non creano metastasi. Anche nei e verruche sono esempi di tumori cutanei, benigni e non mortali.
Il melanoma maligno della pelle, pur essendo meno frequente dei precedenti, può essere letale.
Un’esposizione prolungata al sole, specie per i soggetti maggiormente fotosensibili aumenta il rischio di sviluppare questo tipo di patologia. In particolare è bene valutare anche il tempo di esposizione totale durante il corso dell’anno e della vita (specie durante l’infanzia) poiché, come abbiamo detto, il rischio di cancro alla pelle aumenta con l’aumentare del tempo e dell’intensità di esposizione.
A prova di ciò c’è il fatto che i tumori della pelle si sviluppano soprattutto a livello delle parti del corpo più esposte al sole come viso, orecchie, collo, braccia, spalle e dorso.
In un prossimo articolo vedremo le norme comportamentali da seguire per ridurre al minimo i rischi dell’esposizione solare e prevenire queste pericolose patologie. Impareremo inoltre a riconoscerne i sintomi e a capire quando è bene rivolgersi ad uno specialista.
RUGHE
Un’abbronzatura eccessiva causa la rottura del collagene e delle altre strutture cellulari cutanee con conseguente cedimento strutturale e comparsa di rughe più o meno accentuate.
Secchezza e ruvidezza, disidratazione, riduzione dell’elasticità e della sensibilità cutanea sono altre conseguenze di un invecchiamento precoce del derma che deve pertanto essere adeguatamente protetto durante l’esposizione solare.
EFFETTI SUGLI OCCHI
Forse l’effetto meno noto, ma ugualmente nocivo. Le radiazioni ultraviolette possono causare importanti danni alla cornea, alla retina e al cristallino con sintomi quali dolore corneale, fotosensibilizzazione, lacrimazione e spasmo delle palpebre.
L’uso di occhiali protettivi non deve quindi diventare un semplice optional: occhiali a lenti scure devono essere sempre presenti in caso di esposizione prolungata, specie nelle ore più calde del giorno. Anche una montatura avvolgente è importante per impedire alle radiazioni di raggiungere i nostri occhi.
Le lenti colorate sfumate o chiare, in molti casi non sono in grado di proteggere sufficientemente l’occhio. Per tutelare il consumatore, i produttori di occhiali da sole sono obbligati a riportare sui loro prodotti il potere filtrante che può andare da 0 (protezione quasi nulla) a 4 (protezione massima, utile in condizioni estreme, come in alta quota).
E’ bene infine ricordare che la semplice chiusura delle palpebre non è da sola in grado di proteggere l’occhio dagli effetti dannosi della luce solare.
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